Il metodo Namikoshi

Lo Shiatsu dello stile Namikoshi è una tecnica codificata di pressione manuale che ha origine da un uomo giapponese Tokujiro Namikoshi, che decise di farne un metodo preciso che si basa su principi di anatomia e fisiologia.

Il suo approccio è olistico, in quanto considera l’essere umano complessivamente sia nei riguardi di un aspetto fisico che psichico.

All’interno dell’organismo umano si ricercherà il massimo equilibrio tra corpo, e mente in un percorso di raggiungimento di un equilibrio in continuo cambiamento.

A differenza di ciò che comunemente si sente dire, lo shiatsu non è un massaggio, ma un’ arte attenta e precisa, ma che come disse il suo padre fondatore è “come il puro affetto materno, attraverso le pressioni scorre l’energia vitale dell’essere umano”.

Questa tecnica per molti e per altri un’arte meravigliosa, si pratica fondamentalmente con la pressione delle dita, con i pollici in particolare, e solo eccezionalmente, per il viso e l’addome, con i polpastrelli delle altre dita ed il palmo delle mani, sui punti prestabiliti.

Comprende delle trazioni e combinazioni di trazioni e pressioni, mediante le quali si determina la stimolazione di nervi,  muscoli scheletrici, tessuto connettivo, sistema circolatorio ed articolazioni.

Il termine “Shiatsu” risulta dalla fusione di due parole: “shi” che vuol dire dito e “atsu” che significava pressione, quindi pressione delle dita o digitopressione.

Molti di domandano: ma lo shiatsu è doloroso?

La giusta modalità di pressione è quella nella quale si stimola una sensazione intermedia tra dolore e piacere.

Ecco perché la forza non è richiesta.

Inoltre, l’operatore deve essere capace di regolare l’intensità delle pressioni basandosi sulla sintomatologia e sulle condizioni del cliente, in modo da non superare mai il limite fisiologico di elasticità tessutale e senza mai causare la sofferenza.

I punti fondamentali di pressione distribuiti su tutto il corpo e sui quali si esercita la pressione sono circa 780.

Partendo dai punti corrispondenti ai fori di emergenza dei nervi occipitiali, proseguendo sui tratti cervicali, dorsali, lombo-sacrali, sulle regioni anteriori del corpo e sui grandi fasci nervosi degli arti, finendo sulle ramificazioni nervose terminali del piede.

Si intuisce che il corpo umano è costituito da questi punti e da tantissimi altri legati tra loro secondo un percorso meraviglioso di influenza reciproca.

Quindi l’attenzione va rivolta alle stimolazioni di tutto il corpo, per ascoltare con pazienza, umiltà, precisione e desiderio i bisogni di chi si affida alla professionalità dell’operatore qualificato.

Le qualità che non devono mancare in un operatore Shiatsu, che si pone al servizio di persone che cercano una tecnica naturale, accogliente ed amorevole sono:

La pazienza che permette di imparare, osservare, di acquisire con il tempo la giusta esperienza;
L’umiltà o come la definiva colui che portò lo shiatsu in Italia (Rudy Palombini);
La modestia che farà accettare i limiti, considerare gli errori come opportunità di crescita e miglioramento;
La precisione della tecnica che si basa sulla conoscenza, sulla fiducia nella stessa, su ciò che si crede e su ciò che si vuole ottenere;
Il desiderio cioè la passione che anima l’intenzione nel migliorare una condizione generale o specifica della persona che richiede il nostro intervento.